L'inverter ibrido

 

Io:

Ho l'esigenza di avere sia correte monofase 200 v sia trifase 400 di quale inverter ho bisogno?

 

ChatGPT

 

Ecco come si configura tutto:

  1. Pannelli solari: I tuoi pannelli saranno collegati in stringhe e alimenteranno l'inverter ibrido. Questo avviene attraverso un regolatore interno all'inverter (solitamente un MPPT), che ottimizza la tensione e la corrente dei pannelli per massimizzare la produzione.

  2. Inverter ibrido: Questo componente è il cuore del sistema:

    • Ingressi: Collegato ai pannelli solari e, se previsto, alle batterie di accumulo.
    • Uscite:
      • Monofase (220V): Per alimentare i carichi domestici di tutta la casa.
      • Trifase (400V): Per alimentare le macchine della sala hobby. L'inverter gestisce entrambe le uscite contemporaneamente, distribuendo l'energia in base ai carichi richiesti.
  3. Batterie di accumulo (opzionali): Le batterie, se presenti, si caricano con l'energia in eccesso prodotta dai pannelli e forniscono energia nei momenti di scarsa produzione (come la sera o nei giorni nuvolosi). Sono collegate all'inverter, che le gestisce in automatico.

  4. Distribuzione dell'energia: L'inverter dà priorità al consumo immediato dell'energia prodotta dai pannelli. L'eccesso va alle batterie, e solo in caso di necessità ulteriore si preleva dalla rete elettrica.

Con questa configurazione, puoi gestire sia i carichi domestici che quelli della sala hobby in modo efficiente e senza bisogno di sistemi separati.

 

Io:

 

Siccome vorrei fare un impianto ad isola è importante che questo inverter ibrido in nessun modo eroghi la corrente in eccesso alla rete, cioè dovrà solo poter eventualmente prelevare dalla rete, ma mai fornire energia alla rete. È possibile fare questo?

 

ChatGPT

 

Sì, è assolutamente possibile configurare un sistema ad isola in modo che l'inverter ibrido non eroghi mai energia in eccesso alla rete, ma possa eventualmente prelevare energia dalla rete quando necessario. Questo tipo di configurazione è comune negli impianti off-grid o ibridi con priorità all'autoconsumo. Ecco come si realizza:

  1. Inverter ibrido programmabile: Assicurati che l'inverter ibrido scelto abbia la funzione di non immettere energia in rete. La maggior parte degli inverter moderni, come quelli di Victron, SMA o Huawei, offre questa opzione. Questa configurazione viene spesso chiamata "zero export" o "limitazione dell'immissione in rete".

  2. Impostazioni dell'inverter:

    • Modalità isola/off-grid: L'inverter lavora principalmente con l'energia prodotta dai pannelli solari e accumulata nelle batterie.
    • Collegamento alla rete solo per il prelievo: Se le batterie sono scariche e i pannelli non producono abbastanza energia, l'inverter può prelevare energia dalla rete senza mai restituirne.
  3. Dispositivo anti-immissione: Alcuni inverter richiedono un dispositivo esterno, come un power limiter o un contatore di energia, per monitorare il flusso energetico verso la rete e impedire eventuali immissioni.

  4. Scollegamento fisico dalla rete: In alternativa, puoi configurare il sistema in modo totalmente isolato dalla rete. In questo caso, però, non avresti nemmeno la possibilità di prelevare energia dalla rete in caso di emergenza.

  5. Sovradimensionamento di batterie e pannelli: Per un impianto ad isola, è fondamentale calcolare correttamente il dimensionamento delle batterie e dei pannelli solari, per assicurarti di avere energia sufficiente anche durante i periodi di bassa produzione.

Se progettato correttamente, il sistema soddisferà la tua esigenza di evitare immissioni in rete e funzionerà in modo indipendente, garantendo la massima autonomia. Ti consiglio di consultare un tecnico specializzato per configurare il sistema in modo ottimale e in conformità con le normative locali.